La Densitometria Ossea o comunemente chiamata Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) viene eseguita presso il nostro Studio con un apparecchio GE Lunar Bravo DPX e serve a stabilire la quantità di minerale dell’osso e diagnosticare (secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS) la sua eventuale riduzione, che costituisce un fattore predisponente all’insorgenza di fratture.
La tecnica di riferimento ad oggi è la Densitometria ossea con tecnica di assorbimento a raggi x a doppia energia (dual-energy x-ray absorptiometry – DEXA), considerata il Gold Standard per la diagnosi e il monitoraggio di osteopenia e osteoporosi. Si basa sul principio dell’attenuazione differenziale di un fascio di raggi X, a due livelli energetici, al passaggio attraverso i tessuti. Questa attenuazione è registrabile e correlata alla composizione corporea del soggetto esaminato.
L’apparecchio utilizza un fascio collimato di raggi X con assenza di dispersione nell’ambiente.
Tale esame può essere eseguito su specifici distretti corporei, generalmente a livello vertebrale lombare o femorale per la valutazione della salute ossea (screening osteoporosi), ovvero su tutto il corpo (Densitometria Total Body) per la valutazione del contenuto minerale dello scheletro in toto.
La dose di radiazione per singolo esame è minima (1 mRem). Vi è quindi assenza di rischi sia per il paziente che per l’operatore ed è possibile ripetere l’esame a breve distanza di tempo.
Il grado di mineralizzazione ossea dipende da innumerevoli fattori, quali, il sesso, la razza, l’età, la dieta, la menopausa, terapie farmacologiche, abitudini di vita,attività fisica, fumo, alcool…
L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro caratterizzata da alterazioni quantitative (ridotta massa) e qualitative (alterata macro- e micro-architettura, proprietà materiali) che si accompagnano ad aumento del rischio di frattura. Viene definita osteoporosi primitiva quella che compare dopo la menopausa (postmenopausale) o comunque con l’avanzare dell’età (senile). Le osteoporosi secondarie sono quelle determinate da un ampio numero di patologie e farmaci.
La DEXA serve a valutare il grado di mineralizzazione del tessuto osseo (massa ossea, Densità Minerale Ossea – BMD), cioè la quantità di calcio e altri minerali presente nel segmento osseo esaminato, espressa grammi/cm2, al fine di evidenziare carenze che predispongono al rischio di fratture.
Per l’OMS la diagnosi densitometrica di osteoporosi si basa sul confronto fra la densità minerale rilevata con la DEXA nel soggetto esaminato, il suo specifico valore di BMD (picco di massa ossea), ed il valore medio di BMD di giovani adulti sani dello stesso sesso; il rapporto tra questi valori, espresso in deviazioni standard (DS), è rappresentato da un numero, il T-score. Secondo l’OMS quindi si considera:
L’osteopenia quindi è una particolare condizione, non patologica, in cui si assiste a una modesta demineralizzazione ossea a carico dell’apparato scheletrico. La massa ossea si abbassa al di sotto di valori definiti normali, costituendo un primo segnale di allarme per l’insorgenza dell’osteoporosi.
L’osteoporosi invece è una vera e propria patologia in cui il grado di demineralizzazione ossea è molto più consistente, esponendo il paziente ad un aumento più o meno grave del rischio fratture. Tale rischio inizia ad aumentare in maniera esponenziale con valori densitometrici di T-score < -2.5 DS che, secondo l’OMS, rappresenta la soglia per diagnosticare la presenza di osteoporosi. La densitometria ossea rappresenta, quindi, il test diagnostico di osteoporosi e di rischio di frattura.
Il valore di BMD può anche essere espresso in raffronto al valore medio di soggetti di pari età e sesso (Z-score). I criteri dell’OMS per la diagnosi di osteoporosi non sono infatti applicabili a donne prima della menopausa né ad uomini prima dei 50 anni per i quali occorre invece usare il Z-score:
Indicazioni per l’indagine densitometrica
Non è necessaria nessuna preparazione per questo tipo di indagine.
È consigliato lasciare a casa gioielli, fermagli ed altri oggetti di metallo e plastica perché dovranno essere rimossi prima dell’’esame.
Il paziente, dopo aver tolto qualsiasi oggetto metallico (compresi indumenti con cerniere, paillettes,…), viene invitato a sdraiarsi sul lettino in posizione supina. Sotto il materassino vi è la sorgente di emissione dei raggi X. Al di sopra invece vi è il detettore, un braccio rotante a C, che scorre sopra il corpo del paziente. Il detettore quindi acquisisce i fasci di raggi x attenuati dal distretto corporeo esaminato, dalla cui interpretazione ed elaborazione si ottiene il dato densitometrico. L’esame generalmente viene eseguito a livello vertebrale lombare o del collo del femore. In generale in donne di età inferiore a 65 anni si preferisce il segmento vertebrale; in età superiore o quando si suppone (o si sa con certezza per esami RX eseguiti in precedenza) l’esistenza a tale livello di alterazioni osteoartrosiche (osteofitosi dei corpi vertebrali) che potrebbero invalidare l’attendibilità del dato ottenuto, si valuta il collo del femore. Se il medico lo richiede, la strumentazione permette di eseguire anche una densitometria total body, vale a dire di tutto il corpo, senza cambiare la dinamica dell’esame (il paziente rimane sdraiato sul lettino).
Pur essendo basato sull’esposizione ai raggi X, l’esame densitometrico comporta l’utilizzo di una bassissima dose di radiazioni (1 mRem), con un impatto meno significativo sui tessuti.
L’assenza di rischi sia per il paziente che per l’operatore rende possibile ripetere l’esame a breve distanza di tempo ed è anche per questo che, nei pazienti che sono affetti da osteoporosi, si consiglia di ripetere il controllo ad intervalli regolari.
La Densitometria, utilizzando radiazioni elettromagnetiche ionizzanti (raggi X), è controindicata nelle donne in stato di gravidanza. Accertata o presunta, dovrà sempre essere premura della paziente informare il medico radiologo, che a seconda del caso, deciderà se è opportuno svolgere l’esame richiesto.
Il tempo necessario per svolgere questo tipo di indagine è di circa 10 minuti.
Quando ci si reca a sostenere l’esame, occorre portare con sé: le prescrizioni del proprio medico o specialista, la tessera sanitaria; il precedente esame di densitometria ossea, se disponibile, per consentire eventuali confronti.
Il referto può essere ritirato a partire dal giorno successivo l’esecuzione dell’esame, salvo diverse indicazioni da parte della Direzione. Solo in caso di urgenza, il referto potrà essere ritirato subito dopo l’esecuzione dell’esame, compatibilmente coi tempi tecnici di elaborazione e refertazione.
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