La risonanza magnetica (RM) è una tecnica diagnostica che fornisce immagini dettagliate del corpo umano utilizzando campi magnetici e onde radio, senza esporre il paziente a nessun tipo di radiazioni ionizzanti.
ll funzionamento della RM, estremamente complesso, si basa sul principio per cui gli atomi che compongono un corpo, ed in particolare i loro nuclei (Risonanza Magnetica Nucleare – RMN), qualora immersi in un campo magnetico, si comportano a loro volta come tanti magneti in miniatura. Con estrema semplificazione quindi è possibile paragonare i nuclei atomici a tanti piccoli magneti. Un po’ come succede per l’ago di una bussola, in presenza di un campo magnetico esterno queste minuscole particelle tendono a disporsi lungo una direzione preferenziale. Se in questo sistema in equilibrio si introduce un “elemento perturbante” esterno, costituito da impulsi di Radiofrequenza (RF), cioè delle onde radio, i nuclei subiscono delle variazioni del loro orientamento nel campo magnetico principale. Tali variazioni transitorie dipendono dai legami intrattenuti tra le varie molecole di cui fanno parte, cioè dalle caratteristiche dei tessuti. Al cessare della perturbazione essi tenderanno a ritornare alla loro posizione originaria, ma il tempo che impiegheranno nel loro ritorno varierà a seconda che facciano parte di tessuti compatti, con atomi più saldamente “legati” tra loro, oppure tessuti meno compatti o fluidi, con atomi più “liberi”. Durante questa fase di ripristino della situazione di partenza, gli atomi emettono dei segnali, dipendenti appunto dal tipo di tessuto e ad esso specificamente correlati, captabili da un rilevatore elettronico, e che trasmessi, analizzati ed elaborati mediante potenti computer, forniscono informazioni sulla tipologia di tessuto consentendo quindi la loro rappresentazione in scala di grigi su dei monitor.
La risonanza magnetica, semplificando, è quindi in pratica costituita fisicamente da un potente magnete, cioè una enorme calamita, associata ad un generatore di onde radio.
Dato che circa il 70% del corpo umano è costituito da acqua gli atomi il cui nucleo è soggetto allo studio da parte della RM sono quelli di idrogeno.
A seconda dell’intensità del campo magnetico le RM si suddividono in:
A seconda dell’intensità del campo magnetico le RM si suddividono in:
Ovviamente alla maggiore intensità del campo magnetico corrisponderà la maggiore capacità di analizzare strutture più profonde con campi di vista più ampi e maggiore risoluzione spaziale e di contrasto.
La risonanza magnetica viene impiegata con successo per ottenere immagini dettagliate, con elevato contrasto, dei tessuti corporei.
Si differenzia infatti dalla Tomografia Computerizzata (TC), oltre che per il NON UTILIZZO DI RADIAZIONI IONIZZANTI, proprio per la capacità di discriminare le caratteristiche strutturali dei tessuti con maggiore risoluzione di contrasto; tale prerogativa le consente di apprezzare particolari non rilevabili con altre tecniche diagnostiche, in particolare relativamente allo stato di idratazione dei tessuti.
D’altro canto, rispetto alla TC a tutt’oggi la RM ha una minore risoluzione spaziale, cioè una minore capacità di discriminare tra loro strutture di dimensioni estremamente piccole.
LA RM aperta a basso campo trova principale indicazione nello studio di strutture superficiali e non particolarmente voluminose
in campo muscoloscheletrico ed osteoarticolare (nella traumatologia e nello studio di patologie infiammatorie e degenerative, acute e croniche, a carico di muscoli e tendini, di articolazioni e strutture ossee,..)
nello studio della colonna vertebrale (discopatie, alterazioni infiammatorie e degenerative somatiche vertebrali,…). In tale campo la RM consente non solo di valutare la morfologia ma anche lo stato di idratazione dei dischi intervertebrali.
L’ASSENZA DI RADIAZIONI IONIZZANTI RENDE LA RM ESAME RIPETIBILE ANCHE AD INTERVALLI RAVVICINATI.
Per eseguire una RM osteoarticolare/muscoloscheletrica o della colonna vertebrale non è necessaria alcuna preparazione.
Il giorno dell’esame si consiglia di indossare indumenti senza ganci o bottoni automatici, spille, chiusure lampo o altre parti metalliche, che andrebbero in ogni caso tolti prima dell’esecuzione dell’indagine. Si consiglia anche di evitare vestiti con paillettes e di prestare molta attenzione anche ai punti metallici applicati in tintoria, che spesso restano attaccati alle etichette perché difficilmente visibili.
Prima di accedere all’apparecchio RM verrete invitati a togliere apparecchi per l’udito, protesi dentali mobili, lenti a contatto, piercing, gioielli, fermagli per capelli e cinture, occhiali e orologio.
Non è consentito introdurre negli ambienti RM cellulari, carte di credito o altre tessere magnetiche che potrebbero interferire con lo strumento di indagine nonchè esse stesse smagnetizzarsi.
In alcuni casi si richiede anche di rimuovere i cosmetici dal viso e dagli occhi: si può decidere di non truccarsi oppure di portare con sé il necessario per la pulizia del viso.
Per motivi di sicurezza non è permesso all’accompagnatore di entrare nella stanza mentre l’esame è in corso.
Il paziente viene introdotto nella camera in cui è presente la RM aperta ed invitato a sdraiarsi sul lettino. La sede di indagine viene quindi posizionata all’interno di una ulteriore struttura generalmente rigida e circolare (bobina) di dimensioni commisurate a quelle della parte corporea da esaminare, e bloccata per quanto possibile con mezzi di contenzione. Il lettino porta-paziente viene quindi posto tra i due poli del magnete
Il paziente è generalmente in decubito supino; per particolari tipologie di esame (RM caviglia,…) può essere necessario il decubito laterale.
All’interno della camera in cui è situato l’apparecchio RM è presente un interfono mediante il quale il paziente può in ogni momento comunicare col tecnico o col medico.
La RM è un esame INDOLORE. Gli unici fastidi che si possono avvertire durante l’esecuzione dell’esame derivano dal rumore provocato dalla macchina, per ovviare al quale se richiesto sono disponibili cuffie o tappi per le orecchie, e dall’eventuale senso di claustrofobia, che, grazie all’adozione presso la nostra Struttura di un innovativo apparecchio RM Esaote S-Scan, aperto ed ampiamente ventilato, è pressoché inesistente.
L’esecuzione dell’esame richiede l’assoluta immobilità del segmento corporeo in esame. Al paziente è richiesto solo di rilassarsi, per quanto possibile, e non parlare per non interferire con l’esecuzione dell’esame. E’ importante segnalare forme gravi di claustrofobia, epilessia o disturbi psichiatrici.
Nel corso dell’esame è normale avvertire un senso di riscaldamento in alcune parti del corpo, che va segnalato agli operatori solo se diventa eccessivo.
È possibile anche che il campo magnetico generato dalla macchina, stimolando le cellule nervose del paziente, provochi la contrazione involontaria o la sensazione di pulsazione in alcuni muscoli a livello di varie parti del corpo. Anche questi effetti non devono preoccupare, se diventano troppo fastidiosi è consigliabile avvertire l’operatore.
L’esame prevede il posizionamento del corpo (o della sua parte da esaminare) all’interno di un potente campo magnetico ove viene sottoposto ad impulsi a radiofrequenza. In considerazione del fatto che oggetti metallici (o a contenuto metallico) inseriti in tale campo possono essere sottoposti a forze di attrazione, mobilizzandosi, e che le radiofrequenze utilizzate possono interferire con il funzionamento di “devices” medicali elettrici, costituiscono controindicazioni ASSOLUTE all’esecuzione di qualsivoglia RM:
presenza di un pacemaker cardiaco o di neurostimolatori perché il campo magnetico o le onde prodotte dall’apparecchiatura potrebbero alterarne il funzionamento;
presenza di schegge o frammenti metallici in sede oculare, viscerale o intracranica
presenza di protesi metalliche, impianti cocleari, placche o viti, fili, chiodi, distrattori della colonna vertebrale, clips vascolari, valvole cardiache meccaniche, catetere di Swan-Ganz, filtri vascolari, stent e spirali metalliche di cui non si conoscano le caratteristiche (casa costruttrice, tipo e data di impianto) e/o la sicura compatibilità magnetica.
In caso di situazioni dubbie al paziente potrà essere richiesto preliminarmente di raccogliere informazioni sulla sua compatibilità magnetica presso la Struttura ove è stato eseguito l’intervento o impiantato il “device”; il medico radiologo può altresì riservarsi di far eseguire una radiografia per escludere la presenza di materiale metallico.
A partire dagli anni 90 sono stati messi a punto e introdotti nella pratica chirurgica nuovi materiali, la maggior parte a base di titanio (non ferromagnetico), che non interferiscono con l’indagine (RM compatibili); attualmente anche le protesi endoculari (cristallino) sono costituite da materiali non ferromagnetici. Per tali motivi è pertanto importante conoscere il tipo e la data di effettuazione dell’intervento.
Può succedere che si possa avere nel corpo piccole schegge metalliche, anche senza esserne consapevoli, e questo è più verosimile in soggetti che abbiano lavorato come tornitore, saldatore, carrozziere, addetto alla lavorazione di vernici metallizzate oppure abbia subito incidenti di caccia o sia stato vittima di un’esplosione. E’ importante pertanto che tali situazioni vengano segnalate agli operatori.
NON COSTITUISCE CONTROINDICAZIONE all’esecuzione dell’esame RM:
la presenza di protesi dentarie fisse; quelle mobili dovranno essere rimosse;
la presenza di tatuaggi. Talora, data la presenza di microparticelle metalliche nei pigmenti utilizzati, essi possono essere soggetti a modesto surriscaldamento, in particolare se localizzati nella parte corporea sede di esecuzione dell’esame. In caso di fastidio è sufficiente segnalarlo all’operatore che sospenderà l’esame;
la gravidanza, anche se la prudenza consiglia di evitare l’esame nelle prime 12 settimane, se non è assolutamente indispensabile e urgente.
Presso la nostra Struttura è disponibile un Questionario Risonanza Magnetica, da compilare da parte di chiunque debba sottoporsi ad un esame RM, in modo che siano evidenziate eventuali situazioni di rischio o controindicanti l’esame.
La durata di una Risonanza Magnetica Osteoarticolare in media è di 20 minuti, ma può eventualmente durare di più (30 minuti) in caso della necessità di utilizzare sequenze aggiuntive a quelle standard programmate.
Quando ci si reca a sostenere l’esame, occorre portare con sé: le prescrizioni del proprio medico o specialista, la tessera sanitaria; gli esami precedenti, se disponibili, per consentire eventuali confronti.
Il referto, salvo diverse indicazioni da parte della Direzione, può essere ritirato a partire dal giorno successivo all’esecuzione dell’esame. Solo in caso di urgenza, il referto potrà essere ritirato subito dopo l’esecuzione dell’esame, compatibilmente coi tempi tecnici di elaborazione e refertazione.
Via Regina Margherita 120/C
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